Le Conseil permanent corso-sarde a été officiellement installé ce vendredi 8 juillet à l’Assemblée de Corse à Aiacciu.
Le Conseil Permanent Corso-Sarde avait été créé officiellement le 28 avril dernier en Sardaigne.
Instance conjointe de travail politique et prospectif, elle se saisira de thèmes majeurs relatifs aux îles sœurs tels que la construction d’une macro-région au poids renforcé en Europe, l’économie, les transports, l’énergie ou bien encore l’environnement et les politiques culturelles et linguistiques.
Ce Conseil réunit les présidents respectifs, les présidents de groupe de l’Assemblée de Corse et les présidents de groupe du Consiglio Regionale di Sardegna. Il vise à institutionnaliser et pérenniser les relations entre les deux assemblées.
Source CTC
è con vera soddisfazione che porto i miei saluti e quelli dell’ intero Consiglio regionale della Sardegna ai lavori di questa Assemblea.
Oggi abbiamo insediato la Consulta interistituzionale sardo – corsa ed abbiamo svolto la prima riunione, dando seguito a quegli impegni che abbiamo preso solo poco mesi fa.
Le nostre isole, da sempre geograficamente vicine, sono state divise da percorsi storici diversi ma vivono oggi condizioni e problemi comuni.
Da una parte le ragioni fortemente identitarie della cultura, della lingua trovano difficoltà ad essere adeguatamente sostenute e a garantire quella continuità e radicamento che vogliamo e che definiscono l’identità di un popolo. Dall’altra le difficoltà legate alla condizione di insularità che comportano diseguaglianze e ritardi nelle opportunità economiche e sociali dei sardi e dei corsi nei confronti del resto di Europa.
In questo senso, senza fughe in avanti e con molto realismo, la prospettiva di una macro-regione europea deve essere attentamente valutata e, se condivisa, adeguatamente coltivata. Di questa idea non bisogna aver paura ma va piuttosto curata e coltivata, come uno strumento che accresce opportunità ed amplia diritti di tutti e non di qualcuno a svantaggio di altri.
Questo percorso non può prescindere dal pieno riconoscimento della condizione di insularità e dei necessari meccanismi di compenso che trasformino l’attuale condizione penalizzante in una condizione di pari competitività ed opportunità, dove le peculiarità di eccellenza culturale e ambientale siano pienamente valorizzate. Perché questo sia forte e vincente deve evidentemente cercare la più ampia condivisione con la nostra gente e diventare patrimonio dei più.
Non a caso un argomento trattato oggi ha riguardato la formazione universitaria e la collaborazione tra le nostre università , perché crediamo fermamente che un migliore futuro dipenda da una migliore qualità della formazione dei nostri giovani, da una futura classe dirigente consapevole della propria cultura e pronta a cogliere le opportunità che l’Europa può offrire.