Un paradiso per pochi. L’Assemblea generale della Corsica ha presentato un regolamento che prevede l’obbligo, a chiunque voglia diventare proprietario di una casa, un terreno o altro, di risiedere nell’isola da almeno cinque anni.
Attualmente, infatti, la situazione è molto diversa e il40 % delle abitazioni è una residenza secondaria di proprietà di stranieri, cosa che produce un aumento dei prezzi e una forte speculazione.
Ma il regolamento appena approvato rischia di non poter essere applicato perché violerebbe la Costituzione e le leggi europee.
Secondo il presidente del consiglio esecutivo della collettività territoriale, Paul Giacobbi,deputato del partito PRG che ha presentato il progetto, l’adozione del testo è “una tappa che non ha nulla di discriminatorio”. “Molti diritti del genere in Francia sono già collegati con l’obbligo di residenza, che si tratti di una questione fiscale o di presenza sul posto”.
Eppure, contesta Didier Maus, esperto di diritto costituzionale, la cosa sarebbe ambigua “C’è una violazione del regolamento dei francesi difronte all’accesso di una proprietà che è contrario alla Costituzione”. La creazione di una condizione di residenza sull’isola richiederebbe obbligatoriamente una modifica della Costituzione il che richiede un lascia passare dei tre quindi del parlamento, cosa altamente improbabile.
Il governo, con Marylise Lebranchu, si è già pronunciato sul tema nel dicembre 2013 giudicando “anticostituzionale” l’obbligo di residenza. Tocca quindi ora al Prefetto definire l’impossibilità di applicare tale regolamento sull’isola francese ed eventualmente di portare il caso davanti alla Corte amministrativa che potrebbe quindi annullarlo.
Riservare la proprietà sull’isola ai soli residenti, infatti, è totalmente contrario anche alle leggi della Comunità europea e viola la libertà di mercato. Non è infatti possibile vietare ad un cittadino europeo di acquistare un bene dove esso preferisce. Ma è possibile che venga trovato un cavillo legale, legato ad alcuni territori che beneficiano di una particolare disposizione nella Costituzione del proprio paese, anteriore all’ingresso nell’UE.
Si tratta di “Stati liberi associati” e “diritto patriottico” che esige cinque anni di residenza sull’isola prima di poter prendere parte al voto delle elezioni locali, ad esempio. Potrà quindi questo valere anche per l’acquisto di una residenza?
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